mercoledì 27 marzo 2013

IL GALATEO GIAPPONESE A TAVOLA

 Gli usi dei giapponesi a tavola sono estremamente diversi da quelli comuni a noi occidentali.  La cucina giapponese e la cultura di questo Paese si fondono in una forma di galateo da tenere a tavola molto particolare e a volte complessa; quindi proverò a darvi qualche informazione utile su come ci si deve comportare a tavola in Giappone.

È imperativo, nella maggior parte dei ristoranti, così come se siete ospiti a casa di qualcuno, togliersi le scarpe prima di sedersi a tavola.
Per noi occidentali sedersi a tavola per un pranzo o per una cena tradizionale giapponese risulta molto difficile, dato che non siamo abituati a stare seduti secondo la loro usanza.
Il tavolo basso impone infatti di inginocchiarsi in stile seiza (inginocchiati e seduti sui talloni) sul tatami (pavimento usato nell’arredamento tradizionale giapponese; è una stuoia di paglia di riso pressata, rivestita di giunco intrecciato).

la corretta posizione seiza

Prima del pasto vengono distribuiti gli oshibori, dei piccoli asciugamani inumiditi, che servono sia per lavarsi le mani sia da tovaglioli, portati caldi d’inverno e freschi d’estate.

Se siete ospiti a casa di qualcuno è importante sapere che il padrone di casa serve il sake ai suoi ospiti, invece uno dei commensali dovrà servire lui.
Se dovrete brindare non fatelo dicendo "cin-cin", visto che in Giapponese il significato è tutt'altro che beneagurante, ma dite "kampai".
Non bisogna mai versarsi da bere da soli. Al contrario, bisogna servire i commensali ed aspettare che qualcuno di loro vi serva da bere; in quest’ultimo caso è buona educazione ricambiare il gesto e servire ancora il commensale. Un bicchiere vuoto vuol dire che si gradirebbe un’altro drink; se non si desidera altro da bere basta lasciare il bicchiere pieno. 

Contrariamente alle nostre abitudini che prevedono un pasto con diverse portate, il pasto giapponese viene presentato a tavola tutto assieme. I vassoi con le pietanze, dai quali tutti i commensali possono servirsi, vengono posizionati a centro tavola.

 
Non si deve iniziare a mangiare prima che tutte le portate siano state disposte sulla tavola o prima di essere invitati a iniziare.
Mentre nella cultura occidentale è considerato elegante e di buon gusto utilizzare un unico servizio di piatti, in Giappone piatti e bicchieri sono scelti per i loro colori e le loro forme, quindi sono in genere tutti diversi.

Prima di iniziare a mangiare, si dice “Itadakimasu”, che assomiglia al nostro “buon appetito” ma, contrariamente alle nostre usanze che prevedono questa formula come cortesia verso i commensali, il significato di itadakimasu è “ricevo questo cibo (e ringrazio)”. Quindi non ditelo se non state per mangiare anche voi. Anticamente era una piccola preghiera per ringraziare Dio del cibo.


Itadakimasu

Di solito si inizia il pasto bevendo il brodo e successivamente si mangiano i cibi via via più saporiti, partendo dal riso bianco.
Le zuppe vengono consumate senza cucchiaio, bevendo dalla ciotola in modo rumoroso. Questo “rumore”, sgradevole a noi occidentali, è invece gradito ai giapponesi perché significa che state apprezzando il piatto.
Quando mangiate una ciotola di riso o una zuppa, abbiate cura di sollevare la ciotola con entrambe le mani; passatela quindi sulla mano sinistra, che la sorreggerà da sotto. Rimane libera la destra, per poter iniziare a mangiare con gli hashi (le bacchette di legno). Al contrario, quando mangiate da un piatto grande, non sollevatelo dal tavolo.
Le bacchette sono presenti ad ogni pasto e vengono adoperate per quasi tutti i cibi; quando non si usano bisogna appoggiarle sull’apposito sostegno (hashioki) o adagiarle sulla ciotola più bassa.
Le bacchette non vanno mai incrociate, appoggiate sul tavolo o usate  per indicare qualcuno o qualcosa, è segno di maleducazione.
Per servirsi da un piatto di portata si devono girare le bacchette in modo da usare le estremità “pulite”, la parte dei bastoncini che non viene a contatto con la bocca, per rispetto degli altri commensali.
Nel servire o ricevere del cibo, è considerato educato usare entrambe le mani per passare il piatto.
Non si prende in modo più assoluto un piatto mentre in mano si hanno le bacchette. Non si deve passare il cibo agli altri commensali da bacchetta a bacchetta, è un gesto porta sfortuna, perchè questo passaggio viene fatto dai sacerdoti ai funerali con le ossa dei defunti cremati. Così come è cattiva educazione conficcare verticalmente le bacchette nella ciotola del riso perché questa posizione è anch'essa associata ai riti funebri.
Quando si finisce di mangiare, bisogna appoggiare le bacchette nell'apposita custodia (hashioki) e mai lasciarle sopra il piatto.
Un enorme sospiro dei commensali a fine pasto comunica che la cena è stata apprezzata e bisogna dire "Gochisoosama" che significa “il pasto era delizioso e nutriente".

Gochisoosama


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