Cosplay コスプレkosupure
(contrazione dall’inglese costume e play) è un termine della lingua giapponese
che descrive l’hobby di vestirsi come il proprio personaggio preferito e di
interpretarne i modi di fare e di agire.
Il fenomeno del Cosplay ha avuto origine in Giappone, tra la fine degli anni settanta e gli inizi degli anni ottanta. Il personaggio rappresentato da un Cosplayer appartiene spesso al mondo dei manga e degli anime, ma il campo di scelta si estende anche ai videogiochi, alle band musicali, agli artisti di musica pop e rock giapponesi, ai film e ai telefilm.
Se
andate a Tokyo, vi consiglio di recarvi la domenica mattina nel quartiere di Harajuku,
dove troverete, soprattutto sul Jingū-Bashi (il ponte pedonale che collega il
centro di Harajuku con il Santuario Meiji), tanti Cosplayers pronti a farsi notare, ammirare
e fotografare.
Sapendo di attrarre l’attenzione dei passanti e dei turisti, si travestono alla perfezione e si agghindano a puntino.
Sapendo di attrarre l’attenzione dei passanti e dei turisti, si travestono alla perfezione e si agghindano a puntino.
La maggior parte dei Cosplayers sono teenegers che si
travestono per raggiungere uno stato di alienazione dalla realtà. Sono
studentesse che a scuola, solitamente, non hanno delle doti particolari e che
subiscono passivamente ogni stimolo esterno, ma che quando si travestono
trovano un modo di esprimersi e vivono un senso di emancipazione assumendo un’identità
diversa proprio grazie a questa loro temporanea fuga dalla realtà.
Ma Harajuku non è solo Cosplay, Harajuku è il fulcro
di diverse mode da strada, come Sweet Lolita, Gothic Lolita, Visual Kei, Fairy
Kei, Dekora, Rockabilly, Punk…
Così se vi trovate a Tokyo, non dimenticatevi di recarvi ad Harajuku per respirare un’atmosfera bizzarra, eccentrica, quasi carnevalesca.
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