venerdì 24 maggio 2013

I SUFFISSI ONORIFICI GIAPPONESI



In Giappone normalmente non ci si rivolge alle persone chiamandole per nome (ad eccezione dei familiari, dei bambini e degli amici intimi), ma per cognome. E in base al grado di confidenza, alla posizione sociale, al sesso, all’età e al rispetto si usano dei suffissi onorifici dopo il cognome o nome della persona alla quale ci si rivolge.


I suffissi onorifici utilizzati sono: -san, -sama, -kun e -chan:

  • san さん (per esempio il cognome Iwabuchi diventa Iwabuchi-san): è utilizzato per indicare il rispetto nei confronti di qualcuno, come un collega di lavoro, un proprio superiore oppure uno sconosciuto a cui ci si rivolge in maniera educata. È usato in rapporti di non particolare confidenza, dagli uomini per rivolgersi alle donne e anche fra adolescenti. È simile al nostro"signore/a", ma vi sono dei contesti in cui non corrisponde affatto una tale traduzione. Infatti a scuola non è raro che gli alunni si chiamino fra di loro utilizzando il suffisso san, un modo che da noi non si usa affatto fra compagni di scuola.
  •  sama (per esempio il cognome Suzuki diventa Suzuki-sama): è utilizzato per indicare il rispetto nei confronti di qualcuno che riveste un ruolo e un titolo importante. Si deve usare esclusivamente nelle situazioni più formali. A seconda del contesto si potrebbe tradurre come "onorevole", "rispettabile", "maestà" per un re e "signore" per un politico.
  •  kun くん (per esempio il nome Hiroki diventa Hiro-kun): è utilizzato tra ragazzi e amici per indicare una certa forma di rispetto, o da un adulto verso una persona molto più giovane come segno di confidenza. È solitamente usato con persone di sesso maschile che sono più giovani di noi.
  • chan ちゃん (per esempio il nome Chise diventa Chi-chan): è utilizzato come vezzeggiativo esclusivamente con persone o amici molto intimi e con i bambini. Esso aggiunge una connotazione affettuosa per cui potremmo tradurlo con il nostro "piccolo/a" o con un diminutivo del nome (es. Carletto, Paoletta).
  • sensei 先生 (per esempio Sato-sensei): non è propriamente un suffisso, significa "professore", "maestro", "dottore" , indica persone che hanno una conoscenza specifica superiore alla nostra e dai quali si riceve un insegnamento.
  • senpai 先輩: non è un suffisso, ma il suo utilizzo associato al cognome lo rende analogo. È utilizzato per indicare un compagno di scuola più grande o un collega più anziano o superiore di grado che merita considerazione e rispetto, quindi viene usato sul lavoro, oppure a scuola per indicare un alunno di una classe maggiore.
Quindi se vi recate in Giappone non usate i nomi di battesimo, a meno che non veniate esplicitamente invitati a farlo e usate i giusti suffissi onorifici.

   
 

4 commenti:

  1. Ciao Francesca, piacere di conoscerti! ^^
    Volevo farti i complimenti per questo tuo blog, che trovo davvero bello e pieno di argomenti interessanti e utili per chi vuole intraprendere un viaggio nello splendido paese giapponese!!
    L'ho scoperto per caso e ora non me ne perdo nemmeno un aggiornamento!! Ho messo mi piace anche alla tua pagina facebook!
    Continua cosí ^^ ciao

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    1. Ciao Kura-chan, grazie mille per i complimenti e mi fa tanto piacere sapere che mi segui sia sul blog sia su facebook (^_-)☆
      Grazie ancora e spero di non deluderti...
      Ciao (*^ ・^)ノ⌒☆

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  2. wow è davvero carino e originale il tuo blog!

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  3. bello....pillole di conoscenza di una cultura che dovremmo conoscere e apprezzare di più

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