Oggi in Giappone si è celebrata la Umi no Hi 海の日, ovvero la "Festa del mare". È una festa nazionale che si celebra il terzo lunedì del mese di luglio per rendere grazie alle generosità del mare. Lo scopo di questa festa è quello di ricordare ai giapponesi l'importanza che il mare ha avuto e ha per la loro nazione.
In questo giorno di festa la gente ne approfitta per recarsi in spiaggia per onorare il mare, godersi una giornata di relax e scappare dal caldo afoso ed opprimente del mese di luglio.
Le origini di questa festa risalgono al 1876, quando il 20 luglio di quell'anno, l'imperatoreMeijisalpò in mare con la sua nave Meiji Maru, costruita in Scozia nel 1874, per raggiungere la regione di Tohoku,Hakodate eAomoriper poi ritornareaYokohama. Nel 1941 il Ministro delle ComunicazioniShozoMurata annunciò che il viaggio dell'imperatore sarebbe stato ricordato ogni 20 luglio come Umi no kinen bi, ovvero come il "Giorno commemorativo del mare". Nel 1996 questa ricorrenza divenne festività nazionale, cambiando il nome in Umi no Hi, e nel 2003 la costituzione spostò la festa al terzo lunedì del mese.
spostò
la celebrazione dell’evento al terzo lunedi del mese. - See more at:
http://sakuramagazine.com/umi-no-hi-%E6%B5%B7%E3%81%AE%E6%97%A5/#sthash.IOMO5VU5.9lKuLdeT.dpuf
Meiji Maru
con
la sua nave Meiji Maru, costruita in Inghilterra nel 1874. - See more
at:
http://sakuramagazine.com/umi-no-hi-%E6%B5%B7%E3%81%AE%E6%97%A5/#sthash.IOMO5VU5.9lKuLdeT.dpuperregione di Tohoku,Hakodate eAomoriprima di tornareaYokohamain unpiroscafo di ferroche è stato costruitoin Scozia
Se vi recate in Giappone in uno dei tanti jinja (santuari shintoisti),
non potrete fare a meno di notare un misterioso elemento architettonico, simile
ad un arco o ad una porta, chiamato torii鳥居.
I torii sono delle porte che separano la zona profana da una zona sacra (che sia un santuario,
un tempio o tombe imperiali). Essi segnano l’ingresso nell’area sacra e per
accedervi dovreste, secondo gli shintoisti, attraversare il portale in modo da purificare l’anima e
poter poi pregare i kami (gli spiriti) del tempio.
Torii del santuario Fushimi Inari-taisha, Kyoto
I torii hanno una struttura architettonica abbastanza semplice:
due colonne verticali collegate nella parte superiore da una o due travi orizzontali
che possono essere di sezione circolare o quadrata.
Ce ne sono di vari tipi,
di solito sono di colore vermiglio e il materiale usato è il legno, ma ci sono
anche torii più moderni in acciaio o in cemento armato.
Torii del santuario Hie Jinja, Tokyo
La loro apparizione in Giappone risale al 922, anno a cui risale
il primo testo antico in cui sono menzionati, ma le loro origini sono ancora
misteriose e incerte. Nonostante vi siano strutture simili in molte altre zone
dell’Asia, come, per esempio, in India (i torana dell’architettura buddista e
induista), in Cina (p’ai-lou), in Corea (hong-sal mun), in Thailandia, in Nepal
e altrove, la ragione e le circostanze per cui questi portali siano stati
importati anche in Giappone non sono conosciute.
Kyoto
Non sempre troverete un
singolo torii all’entrata dei luoghi sacri, potrete trovarne in gruppi di tre o
anche di più numerosi. Per esempio, nel santuario di Fushimi Inari-taisha, a Kyoto, ne
troverete addirittura migliaia, che messi uno dietro l’altro formano un tunnel
da attraversare.
Torii del santuario Fushimi Inari-taisha, Kyoto
Torii del santuario Fushimi Inari-taisha, Kyoto
Uno dei torii più famosi è quello posto davanti al santuario scintoista
di Itsukushima sull’isola di Miyajima. Il torii, notevole dal punto di vista
visivo, è posto in modo tale da essere circondato dal mare e quando giunge l’alta
marea sembra sospeso sull’acqua.
Torii del santuario Itsukushima, Miyajima
Torii del santuario Itsukushima, Miyajima
Non so a voi ma a me i torii affascinano molto e così vi posto delle altre foto fatte durante i miei viaggi in Giappone...
Domani in Giappone è la festa di Tanabata七夕(letteralmente della
"settima notte"), la festa delle stelle, che come ogni anno cade la notte del 7 luglio (o del
7 agosto in alcune località) quando le stelle Vega e Altair si incontrano nel
cielo.
Questa festa è legata ad un’antica e romantica leggenda popolare di
origine cinese, di cui esistono diverse versioni legate all’astronomia e al
calendario lunare.
La leggenda più popolare racconta la storia di due
innamorati, Hikoboshi e Orihime (rappresentanti la stella Altair e la stella
Vega), che vengono separati dalla Via Lattea, potendosi incontrare solo una
volta l’anno, il settimo giorno del settimo mese lunare del calendario
lunisolare.
Si racconta che...
Orihime (Vega), figlia di Tentei, sovrano di tutti gli dei e imperatore
del cielo, viveva sulle sponde del fiume celeste (Via Lattea) e trascorreva le
sue giornate tessendo abiti per gli dei. Lavorava talmente tanto da non aver
tempo per se stessa, nemmeno per innamorarsi. Così il padre dispiaciuto per lei
e mosso da compassione le fece conoscere Hikoboshi (Altair), un giovane
mandriano, anche lui gran lavoratore, che faceva pascolare le sue mucche al di
là del fiume celeste. Fra i due fu amore a prima vista, si innamorarono
follemente l’uno dell’altra e presi dalla passione trascorsero così tanto tempo
insieme a tal punto da trascurare il loro lavoro e le loro responsabilità:Hikoboshi
non accudì il suo bestiame ed Orihime smise di tessere preziose vesti per gli dei.
Allora Tentei, il padre di Orihime, si adirò e separò ai due lati del fiume
celeste i due giovani amanti. La loro disperazione fece commuovere Tentei, il
quale decise che i due potevano incontrarsi solamente una volta l’anno, il
settimo giorno del settimo mese.
La scelta di questa festa il settimo giorno del settimo mese
dell’anno, oltre ad avere una valenza sacra in quanto è un ripetersi del numero
7, dipende dal fatto che, secondo gli studiosi, è questo il periodo di massima
luminosità delle stelle e soprattutto nei primi giorni del mese di luglio si
nota anche una grande vicinanza tra Altair e Vega rispetto a tutti gli altri
giorni.
Durante questa festa è usanza rivolgere preghiere e desideri alle
due stelle, e soprattutto i giovani chiedono protezione per i loro sentimenti e
aiuto per poter migliorare le loro abilità e lo studio. Le famiglie si
riuniscono per scrivere i loro desideri da chiedere alle stelle sui tanzaku短冊 (strisce di carta colorata da
appendere su ramoscelli di bambù).
C’è una canzoncina che i bambini cantano per questa festa:
« Sasa no ha sara-sara
nokiba ni yureru
Ohoshi-sama kira-kira
kingin sunago
Goshiki no tanzaku
watashi ga kaita
Ohoshi-sama kira-kira
sora kara miteiru ».
« Le foglie di bambù frusciano
vicino le gronde ondeggiando
Le stelle luccicano
granelli d'oro e argento
Le strisce di carta dai cinque colori
ho già scritto
Le stelle luccicano
e ci guardano dal cielo ».
Quando Tanabata si avvicina, le strade, oltre che dai tankazu, sono
ornate anche da lanterne, da kusudamaくす玉 (decorazioni di carta a forma di palla), da orizuru折鶴(origami, a forma di gru, che portano salute,
protezione e lunga vita alle famiglie), da toami投網 (reti da pesca la cui
esposizione porterebbe fortuna nella pesca e nei raccolti), da fukinagashi吹き流し(stelle
filanti colorate che ricordano i fili usati da Orihime per cucire).
tankazu
kusudama
orizuru
In questo
giorno di festa i giapponesi sfoggiano il loro yukata (kimono estivo usato per
l’occasione) e partecipano alle danze, ai balli e ai festeggiamenti di ogni
tipo con giochi e bancarelle, che si concludono con gli hanabi (fuochi d’artificio)
che rendono ancora più magica la serata.
Buona festa delle stelle a voi che vorrete scrivere il vostro desiderio in un tankazu, augurandovi che si possa presto avverare ;-)